Area archeologica di Capo la Timpa

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Area archeologica di Capo la Timpa
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneMaratea
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 40°00′00″N 15°43′00.12″E / 40°N 15.7167°E40; 15.7167

L'area archeologica di Capo la Timpa è un sito archeologico, compreso nel territorio del comune di Maratea, situato sull'omonimo promontorio.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Capo la Timpa è uno dei due promontori su cui insiste il comprensorio geologico-geografico della cosiddetta valle di Maratea, conca naturale formatasi in seguito all'erosione di correnti fluviali, prevalentemente sotterranee. Il promontorio, di piccole dimensioni, non supera i 120 m di altezza sul livello del mare.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime frequentazioni del capo la Timpa accertare risalgono all'era neolitica. Durante l'Età del Bronzo si sviluppa un primo abitato entro capanne, il primo insediamento umano stabile nel territorio di Maratea[senza fonte]. Dopo un apparente iato durante l'Età del Ferro, l'abitato si ricostituisce nel VI secolo a.C., e diventa un importante snodo commerciale tra le popolazioni indigene, le altre popolazioni italiche e le colonie greche.

Gli scavi[modifica | modifica wikitesto]

A partire da una segnalazione del 1978, gli scavi si sono protratti dal 1988 al 1991, sotto la direzione di P. Bottini, a cura della Sovrintendenza ai Beni Archeologici della Basilicata. Alcuni dei reperti ritrovati sono esposti alla mostra di Palazzo De Lieto.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • P. Bottini, A. Freschi, Sulla Rotta della Venus, Taranto 1991.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]